Multe fino a 500 euro per chi distrugge i nidi delle rondini

PESARO – Attenzione a non mancare di rispetto ai nidi di uccelli come le rondini; ora sono tutelati da una specifica ordinanza adottata dal Comune di Pesaro che prevede multe da 25 a 500 euro per i trasgressori, oltre all’obbligo di ripristinare il nido anche in maniera artificiale. E’ quanto si legge nel testo dell’ordinanza  n. 1626 del 23 ottobre “Misure per la tutela della biodiversità in ambito cittadino. Difesa delle Rondini, Rondoni, Balestrucci e Topine e divieto di distruzione dei nidi”. L’Amministrazione ha scelto di potenziare la tutela in particolare dei nidi anche su richiesta della sezione di Pesaro della  LIPU ( (Lega Italiana Protezione Uccelli), che ha già collaborato con il centro commerciale IperRossini per la protezione dei 30 nidi presenti nel parcheggio sotterraneo.

Il Comune di Pesaro, anche su sollecitazione del Parco Naturale del Monte San Bartolo, ha dunque approvato l’atto che vieta esplicitamente la distruzione dei nidi di Rondine.

Invitiamo fin da subito tutti i cittadini ad essere custodi delle rondini, – spiegano l’assessore all’Ambiente del comune di Pesaro Franca Foronchi e Lucia Cherubini delegata provinciale della LIPU – segnalandoci la distruzione di nidi”.

L’obiettivo di Comune e LIPU è  lavorare insieme per una migliore qualità ambientale e per un’agricoltura più sana.

Rondini, Balestrucci e Rondoni sono il simbolo della primavera – precisano la Foronchi e  a Cherubini – , della speranza, della rinascita della vita. Negli ultimi decenni queste specie sono diminuite a livello europeo a causa dell’utilizzo di sostanze chimiche in agricoltura. Questo infatti ha determinato la diminuzione di insetti di cui appunto le Rondini si nutrono. Inoltre, questi piccoli migratori svernano in Africa centrale riunendosi in dormitori notturni nei quali vengono attivamente cacciate dalla popolazione locale. Infine, la desertificazione che avanza pone un altro problema: la possibilità per questi piccoli uccelli di trovare ambienti adatti per fermarsi, riposare e nutrirsi prima di affrontare la lunga traversata del Mar Mediterraneo. E’ necessario uno sforzo comune ed extraeuropeo per proteggerle.”