ASL TO 4

INCONTRO 22 GENNAIO 2021

EporediAnimali (EA): Silvia Faggian, Elisabetta Manisco, Liviana Prola

ASL TO 4: Elena Bianco, Elena Vallino, Giovanni Mezzano

 

1 – GESTIONE DEL RANDAGISMO DA PARTE DEI COMUNI

          I sindaci devono convenzionarsi con un’associazione o un veterinario LP per le catture-sterilizzazioni-pronto soccorso. Se non convenzionati con EA, devono individuare un veterinario reperibile che abbia a disposizione un luogo in cui tenere i gatti per il periodo necessario.

          Le sterilizzazioni sono a carico dei comuni. Se i gatti si trovano in luoghi quali ospedali, scuole, asili, mense, su terreno pubblico, l’asl può sterilizzare gratuitamente per i comuni (a meno di spese base) se si dispone di una sala adatta. Qualora si costruisca un nuovo gattile, si può prevedere un ambulatorio (spese di costruzione divise tra comuni convenzionati)

          Le colonie feline devono essere microchippate, i gatti devono essere registrati sotto il comune di appartenenza. La microchippatura può dar luogo ai fondi regionali per le sterilizzazioni.

          Gli animali feriti o vaganti (se non di proprietà – vedere punto 3) devono essere segnalati ai vigili. Il sindaco deve organizzarsi anche in orario di non reperibilità dei vigili, o qualora il paese non disponesse di polizia municipale.

          Le leggi di riferimento sono le seguenti: L. 281/91 ; LR 34/93 ; DPGR 4359/93 ; “codice della strada”.

          EA invierà a VetA una lista dei comuni che dovrebbero convenzionarsi. VetA controllerà se dispongono eventualmente di convenzioni con altri enti.

          EA scriverà ai comuni salienti avvisando che, in mancanza di convenzione, debitamente pubblicizzata sul sito/altrove, i gatti ritrovati saranno curati da EA e in seguito le spese saranno indirizzate al comune di competenza.

          Domanda: il comune può/deve dare fondi per il cibo delle colonie feline ? La legge non cita espressamente questo punto, ma a logica non può essere la persona che già si occupa di nutrire i gatti a doversi anche sobbarcare le spese degli alimenti.

           

2 – MICROCHIPPATURA

          Microchip a 3,5€ (costo dei diritti sanitari), farli arrivare ai veterinari LP convenzionati con EA, quando il gatto è anestetizzato x sterilizzazione/castrazione si può inserire anche il µchip. Inviare i dati dei gatti a VetA per inserimento su portale Arvet.

          Le colonie devono essere µchippate, a partire dal 2021, o comunque da quando i µchip saranno disponibili presso i veterinari convenzionati con EA. Questo può dar diritto alla ricezione di fondi regionali per le sterilizzazioni, quando disponibili.

          I µchip si possono comprare presso……. (cfr. Liviana)

          Se un gatto µchippato viene adottato, bisogna compilare un modulo di cessione sul portale Arvet

          Riferimento legale: delibera 327387 della giunta regionale del 7/4/2014.

 

3 – GATTI SMARRITI / VAGANTI

          Qualora segnalati a EA, si provvede all’annuncio sui social (FB, IG, sito). Si chiede inoltre a chi ha ritrovato il gatto di: mettere volantini in zona, segnalare alle istituzioni il ritrovamento.

          Se il gatto non ha microchip, EA dopo 10 gg può rimetterlo in adozione. (Si ricorda che il proprietario dovrebbe denunciare lo smarrimento presso le F.O. entro 3 gg)

          I gatti di privati possono essere µchippati dal secondo mese.

 

4 – SCUOLA E FORMAZIONE

          In ottemperanza alle leggi in vigore, si chiede quanto segue: L Reg. 11/11/’93, Art. 8 “Nelle scuole gli interventi educativi per la sensibilizzazione ai problemi connessi con il rapporto fra l’uomo, gli animali e l’ambiente, con particolare riferimento agli animali domestici e d’affezione, saranno organizzati dal personale docente, appositamente aggiornato, in collaborazione con i Servizi veterinari delle UU.SS.SS.LL. o della Regione, in parte anche tramite lezioni o dibattiti a cui partecipino direttamente i medici veterinari del servizio pubblico.”

          Chiediamo all’ASL TO 4 di creare, assieme a EA, un programma per le scuole e scrivere alle medesime per inserirlo nella programmazione annuale. Attendiamo al proposito un contatto con la dott.ssa Cristina Osella e la dott.ssa Eva Della Torre.

5 – COLLABORAZIONE PERMANENTE

          Chiediamo a VetA di costruire una solida collaborazione con le associazioni del territorio per migliorare le condizioni di gestione del randagismo. Quanto convenuto può essere pubblicato sul sito eporedianimali.it, per il quale EA si rende disponibile ad aggiornamenti/approfondimenti in modo da facilitare il reperimento delle informazioni da parte di cittadini-comuni-FO, che al momento non conoscono appieno l’argomento.

          In futuro si potrà proporre ai sindaci un regolamento comunale, che faciliti i compiti della polizia municipale e altre F.O. (cfr. Rivarolo, Feletto, Settimo Torinese)

6 – PARCO GATTI

          EA chiederà un incontro al sindaco di Ivrea e agli assessori competenti per la creazione di un gattile sanitario, in collaborazione con VetA e il dipartimento di architettura del PoliTO. Tale struttura dovrà avere le necessarie autorizzazioni da parte di VetA

 

 

 

 

 

 



Premesse, cancellabili

INCONTRO 22/1/2021, punti che vorremmo affrontare :

 

-GRUPPO IGIENE URBANA: 

Da chi è composto ? (nomi, recapiti, altre info utili). Quali sono le sue funzioni ? 

 

-APPLICAZIONE LEGGI:  L. 281/91 ; LR. 34/97 ; DPGR. 11/11/1993

A 30 anni dalla prima legge sul randagismo, ben poco si vede da parte dei Comuni canavesani. Al momento la gestione del randagismo felino è attuata dalle associazioni o addirittura dai privati, che si occupano di trovare i fondi, espletare le pratiche di sterilizzazione, gestione, adozione, ecc., trovare delle sedi, spesso osteggiati dagli stessi Comuni che dovrebbero occuparsi della questione. Le segnalazioni dei cittadini vanno regolarmente a vuoto: i sindaci in genere non rispondono, dicono di non avere soldi, o ne elargiscono in quantità irrisoria. Non intendiamo mettere in difficoltà i Comuni, sappiamo che alcuni hanno effettivamente poche risorse, ma un accordo si trova sempre, attraverso un dialogo civile (e l’intervento delle istituzioni).

Vi è inoltre un’urgenza sanitaria che si scontra con la lentezza della burocrazia: quando viene segnalato un gatto ferito, o una colonia con gatte presumibilmente gravide, il gattile agisce immediatamente, ma quando segnala il fatto ai Comuni, questi rispondono di non poter rimborsare le iniziative altrui, fatte senza convenzione. So però dal Dott. Mezzano e dal Comune di Ivrea, che l’ASL TO 4 ha inviato diverse volte una bozza di convenzione ai Comuni. Un impiegato di un piccolo paese ha addirittura “confessato” che il sindaco tendeva a mettere “da parte” pratiche di questo tipo. Non vogliamo dare giudizi morali, ma fare il punto della situazione territoriale in cui ci muoviamo, per affrontarla con dati precisi ed elaborare assieme una strategia efficace.

Per i cani vaganti o feriti, i cittadini chiamano il canile o, meglio ancora, le forze dell’ordine. Per i gatti non esiste una procedura: se raggiunte da segnalazioni, le F.O. chiamano noi, anche in assenza di convenzioni con i Comuni da cui parte la richiesta. Se chiediamo alle F.O. di affiancarci nell’applicazione della legge, spesso li troviamo smarriti, non hanno la minima idea dell’argomento. Sia chiaro, non stiamo dicendo che non siano volenterosi, semplicemente non esiste una cultura della gestione del randagismo.

 

-MICROCHIP:

Nella convenzione proposta dall’ASL TO 4, si richiama all’obbligo della microchippatura: al momento il gattile di Ivrea si appoggia solamente a veterinari LP, è l’ASL a dover fornire loro i microchip ? In canile so che il lunedì un veterinario dell’asl di occupa di chip e altre questioni: può iniziare una tale collaborazione anche con il gattile ? Vi è però un aspetto pratico di cui tener conto: la sterilizzazione delle colonie si appoggia al veterinario LP più prossimo alla colonia, e i gatti sono sterilizzati quando si riescono a prendere con la gabbia trappola: o l’ASL ha ambulatori in luoghi diversi e capillari sul territorio e può occuparsi di sterilizzazioni, o è meglio che sia il LP a inserire il microchip. Al canile però costa sui 3€, a noi ne chiedono 30 (eventuali sconti non scendono comunque fino ai 3€).

Altro problema pratico: il gatto chippato è inserito in un registro online, il gattile si occupa anche di adozioni (circa 400 l’anno): significa per per ogni gatto un volontario deve recarsi presso il veterinario che l’ha trattato per far cambiare l’intestazione del chip ? oltre che un investimento di tempo per entrambi, è anche un costo che il LP addebita suppongo. Può un gattile avere accesso al registro ed essere autonomo in queste operazioni ? In questo caso potremmo chiedere un accesso “gattile” gestito però da un Vet.

Altra domanda: a quanto pare l’anagrafe felina è regionale: è stato trovato un gatto la cui lettura dava un chip non piemontese e non si è riusciti a rintracciare il proprietario. So che la questione è già stata posta al presidente dell’ordine dei veterinari, che però adesso è decaduto, si attende la nuova elezione in periodo favorevole per covid. Può rientrare anche nelle mansioni del nucleo igiene urbana ? (la creazione di un registro nazionale, coordinandosi fra regioni). Ma questo, adesso, non è il problema più urgente.

 

-(IN)FORMAZIONE:

In Italia non esiste l’obbligo di sterilizzazione dei gatti di proprietà, come ad esempio in Svizzera, eppure la maggiore fonte di randagismo è proprio questa:

E’ importante che tutti i Comuni sensibilizzino i propri cittadini alla sterilizzazione e chippatura degli animali. La richiesta, però non può partire da un’associazione, ma deve pervenire da un’istituzione. Potete affiancarci in questo punto ?

 

-SCUOLE:

Le leggi sopra citate, indicano anche un intervento nelle scuole di ogni ordine e grado: come docente segnalo che da quest’anno è fortunatamente stato reinserito l’insegnamento dell’educazione civica, trattata come materia trasversale, ovvero ogni insegnante può trattarla nelle sue ore. Vi sono tre grosse macro aree, una della quali è l’ambiente (si cita anche la cura degli animali): Nuovamente, non può essere un’associazione a scrivere alle scuole del territorio ricordando l’obbligo di legge, ma è più opportuno che sia l’istituzione a farlo. Rientra questo nei compiti del nucleo igiene urbana ? So che il Dott. Mezzano aveva già in suo possesso del materiale adatto alle scuole, avendo già effettuato interventi di tal genere in passato: si può ricominciare tale importantissima pratica ? Può in gattile di Ivrea essere di aiuto per esempio divulgando materiale tramite il sito ? C’è un veterinario dell’ASL che possa fare da riferimento e occuparsi degli interventi nelle scuole, eventualmente affiancato da un volontario ?

Reg. Reg. 11/11/’93 si cita l’ASL nello svolgimento di questo intervento:
Art. 8 “Nelle scuole gli interventi educativi per la sensibilizzazione ai problemi connessi con il rapporto fra l’uomo, gli animali e l’ambiente, con particolare riferimento agli animali domestici e d’affezione, saranno organizzati dal personale docente, appositamente aggiornato, in collaborazione con i Servizi veterinari delle UU.SS.SS.LL. o della Regione, in parte anche tramite lezioni o dibattiti a cui partecipino direttamente i medici veterinari del servizio pubblico.”

 

-ALTRE COLLABORAZIONI PROFICUE:

Sappiamo di regioni in cui vi è stretta collaborazione tra le Asl e le Associazioni del territorio, qui un piccolo esempio:

Sarebbe possibile avere un referente nel nucleo igiene urbana per portare avanti progetti simili ? o altro che possa venirci in mente o di cui si senta l’esigenza ?