Preziosi consigli dal gattile di Chieri
http://www.gattiledichieri.it/i-consigli-di-tiziana/cosa-fare-di-fronte-ad-un-gatto-spaventato-che-non-ci-conosce/
QUANDO IL NUOVO ARRIVATO HA PAURA
Prima di tutto è necessario comportarsi con molta calma e cautela ed evitare di interagire forzatamente per non rischiare di intimorirlo ancor di più. In pratica, bisogna lasciargli il tempo di prendere fiducia con l’ambiente e con le persone, tempo che potrà essere più o meno lungo a seconda dell’indole del gatto, delle sue esperienze pregresse, ma anche del suo retaggio filogenetico di gatto figlio di generazioni di gatti randagi, piuttosto che di gatti di casa abituati ad essere accarezzati ed accuditi. Ad ogni modo, per conquistarsi gradualmente la fiducia del micio, prendete l’abitudine di parlare a basso volume (l’udito dei gatti è sensibilissimo!), con un dolce tono di voce, muovetevi con movimenti lenti e fluidi ed evitate scatti improvvisi. Se tenta di avvicinarsi, attenzione alla vostra postura: accovacciatevi lentamente sulle ginocchia, ma senza sovrastarlo, e
provate ad allungare piano una mano per farvi annusare. Non cercate di accarezzarlo per forza o di prenderlo in braccio: dovrà essere il micio a sentirsi pronto a questo passo.
Con un gatto intimorito, si può tentare la strategia del cibo avvicinandolo piano con un piattino, poi allontanandosi dalla sua vista per lasciarlo mangiare. Non temete per lui se vi sembra che non si alimenti, lasciate sempre una ciotola di crocchette a sua disposizione e una di acqua poste vicino al suo nascondiglio: mangerà quando si sentirà tranquillo, certo che non vi sia nessuno in giro.
Similmente anche la lettiera andrebbe posizionata non troppo lontana dal suo rifugio e pure in questo caso, non fatevi prendere dall’ansia se il micio sembra non andarci: probabilmente sta aspettando che non ci sia nessuno in casa per uscire allo scoperto e fare i suoi primi passetti esplorativi, inclusa la localizzazione della toilette. Se volete guadagnarvi la sua fiducia, non cercate mai di stanarlo dal luogo in cui si sente protetto, dalla sua cuccia.
Quando si ha a che fare con dei gattini, a patto che abbiano avuto il tempo di prendere un minimo di confidenza con l’ambiente e con voi, si può provare con il gioco: piumini, palline attaccate ad uno spago, animaletti morbidi di peluche. Muoveteli a poca distanza dal nascondiglio tirandoli con uno spago, ma voi muovetevi il meno possibile e se si rintana, lasciatelo stare, allontanatevi per poi ripresentarvi dopo. Ad ogni nuova sessione di gioco, vedrete che comincerà ad uscire e allontanarsi dal nascondiglio ogni volta un po’ di più. L’importante è non forzare, non esagerare; resistete per il momento alla tentazione di toccarlo o di accarezzarlo. Fate piccoli, graduali passetti e siate pronti ad interrompere l’interazione ai primi segnali di stress del micio. Solo quando il gatto avrà accettato volentieri la vostra presenza, potrete cercare di farvelo venire addosso mentre gioca ma sempre senza forzarlo, né prenderlo in braccio: è essenziale che sia sempre lui a cercare il contatto fisico.
Per i primi tempi cercate di evitargli il più possibile l’esposizione a rumori che possano spaventarlo (aspirapolvere, frullatori, phon e così via). Quando si sarà completamente rilassato e si fiderà dell’ambiente, potrete iniziare a reintrodurli, ma sempre con gradualità per non spaventarlo.
E’ bene sapere però che, per alcuni gatti particolarmente timidi e non socializzati alle persone, il momento del contatto fisico forse non arriverà mai. Alcuni gatti possono invece manifestare momenti di affettuosità estrema, ma solo per pochi minuti e per il resto della giornata vorranno starsene tranquilli. Questo non significa che non vi non vi amano o non vi apprezzano, anzi…semplicemente il loro modo di relazionarsi è diverso dal nostro: i gatti sono animali sociali, ma mentre noi umani ragioniamo come gruppo e cerchiamo costantemente la compagnia di un nostro simile (proprio come i cani che traggono forza e conforto dal branco, cioè dal loro gruppo famigliare), loro sono dei felini, per cui soprattutto nelle situazioni di difficoltà, ragionano come singolo individuo. Tuttavia, ogni gatto è un caso a sé: vi sono anche gatti che cercano attivamente la
compagnia, specialmente di un umano o di un altro animale. Con il gatto, davvero tutto è relativo!
Ma, ad ogni modo, che sia timido o intraprendente, è bene rispettare sempre queste semplici indicazioni e sarete certi di non sbagliare: con la gentilezza, il rispetto e la pazienza si possono fare miracoli!