Progetto per futuro parco gatti

Buongiorno,  raduno qui alcuni appunti.

IL GATTILE ORA:
la rete passa dietro i magazzini A e B, quindi la parte bassa di prato non è al momento utilizzata, ma potrebbe esserlo in futuro:

Strutture esistenti:
-5 casette adulti (1,2,A,C,blu)
(-1 casetta cuccioli, la blu, che ora viene usata x adulti)
-1 casetta x gatti felv (roulotte)
-1 magazzino che diventa degenza in caso di necessità (casetta lanterna B)
-1 magazzino coperte (container C)
-1 magazzino attrezzi (casetta chiara A)

Strutture che vorremmo:
-1 magazzino per tavoli e cose x banchetti
-1 magazzino attrezzi specifici (gabbie trappola ecc)
-1 cucina-stoccaggio cibo
-1 infermeria
-1 ufficio
-aumentare le aree verdi per i gatti

ZONE LIMITROFE:
-gattile attuale: 500 m2
-triangolo di verde  in cui si può espandere: 200 m2 (si allaga in caso di pioggia)
-parco del lago di città: 11.000 m2
-zona disboscata in cui si allargherà il parco: circa 11.000 m2

Attuale apertura parco: lu-me-ve mattina, sa giornata. Chiuso con pioggia o vento.
Apertura gattile: tutti i giorni (al pubblico il sabato pomeriggio)

-Un privato cederà e zone azzurre in cambio dell’edificabilità in zona “X”. L’amministrazione avvalla la proposta, ma al momento ci sono impedimenti da piano regolatore.
-Grande area parco poco usata (per ora), piccola area gattile molto usata

ESTATE:
presenza “anguriaio”
-musica la sera fino a tardi
-ragazzini ubriachi

SIC (Sito di Importanza Comunitaria):
-l’amministrazione vorrebbe ripristinare il vecchio sentiero e aprirlo al pubblico, sostiene sia importante per avere “punteggio” per il futuro “parco dei 5 laghi” (già approvato in Regione)
-ora c’è un canneto/roveto che protegge gli animali selvatici, i gatti liberi e la flora da intrusioni umane. I rovi non sono autoctoni e andrebbero estirpati, al pari di caprifoglio giapponese, mentre due tipi di canneto dovrebbero svilupparsi maggiormente
-secondo noi, per il parco sarebbe più importante preservare le aree umide sensibili, inoltre il sentiero non presenterebbe un grande vantaggio per i cittadini (è breve e finisce su una strada asfaltata)
-proposta alternativa: studiare flora e fauna del SIC, istituire una zona di rispetto, preservare il SIC dalle attività umane (si vuole anche fare una palestra di roccia)
-in estate l’anguriaio attira orde di ragazzi fino a tarda notte. Sono stati osservati: litigi nel piazzale, bottiglie rotte, deiezioni lato gattile e bosco, lancio di bottiglie di vetro, bicchieri di plastica e siringhe nella zona verde sotto il gattile
-un sentiero nel bosco (imboscato), scuro e non controllato, attirerebbe il peggio (rumori, sporcizia, deiezioni, eventuali scherzi ai gatti)

Noi vorremmo evitare il sentiero pubblico sopra il gattile, evitare la palestra di roccia, ispirare nelle persone il rispetto (a dovuta distanza) di una zona protetta, anziché inserire attività umane anche nel piccolo fazzoletto di zona umida rimasto (prima c’era un lago-palude, con tutte le specificità di flora e fauna)

E’ da poco uscito il bando SIMBIOSI della banca San Paolo (https://www.compagniadisanpaolo.it/it/contributi/simbiosi-insieme-alla-natura-per-il-futuro-del-pianeta/#1623315310596-2801293e-afb1)
Prevede fondi per il ripristino di zone umide. Il Comune di Ivrea intende partecipare, come capofila, mentre le associazioni del territorio si costituiranno enti partner (noi, Legambiente che gestisce il parco del lago, altre). I fondi del bando possono essere utilizzati per edificare strutture, oltre che per risanare ambienti da flora alloctona.

Punto di forza la rete dei partner a partire dalle ass. del patto all’università al coinvolgimento di INRETE ed eventualmente Istituti comprensivi,  rete che va a incidere nel connettere  finalità ambientali con il benessere sociale e le prospettive di sviluppo della comunità, oltre a rafforzare la resilienza dei territori rispetto alle sfide ambientali. (Saranno pertanto valutate positivamente le proposte che includano il coinvolgimento attivo della cittadinanza, nelle fasi di progettazione dell’iniziativa e/o nelle successive fasi di attuazione e gestione. I progetti, oltre all’intervento specifico sul patrimonio naturale, dovranno prevedere anche azioni collaterali di sensibilizzazione ed educazione ambientale).
Per quanto riguarda la rinaturalizzazione dell’area e valorizzazione della biodiversità si potrebbe partire dall’analisi delle specie arboree presenti e sostituzione piante non autoctone, bonifica dove presenti ancora inerti, definizione dei confini, in merito si è preso in esame un coinvolgimento della città metropolitana come partner (sentendo Bovo) in modo da non avere ostacoli nel procedere essendo SIC.

Per il Parco del Lago il punto di forza sarà la promozione di modelli di gestione sostenibile delle risorse ambientali e la consapevolezza pubblica sui benefici dell’investimento va nell’ottica di potenziare quanto avviato: inserimento di persone fragili che sistemata la parte della palude potrebbero essere coinvolte nel mantenimento anche nella zona oltre il prato (quella attualmente del privato). Con incarichi specifici a persona di assistenza, coordinamento, promozione, educazione ambientale si potrebbe considerare un’apertura giornaliera e avviare (realizzando servizi igienici) dei centri estivi, nella bella stagione creare appuntamenti e laboratori 2 volte al mese di sabato.

Budget: Sono considerate ammissibili le spese connesse direttamente alla realizzazione del progetto (Es. costi per acquisto di materiale di consumo e beni strumentali; costi per il personale, collaboratori, prestazioni professionali di terzi; costi per l’animazione territoriale e la comunicazione, etc.), ok rispetto a quanto sopra sintetizzato. Il contributo è compreso tra un minimo di € 50.000 ed un massimo di € 350.000 non potrà essere superiore al 75% del budget complessivo del progetto. Alla copertura del restante 25% sono ammesse risorse proprie del capofila e dei partner, contributi pubblici e/o privati, valorizzazioni di beni e servizi forniti in natura da capofila e partner, compresi professionisti ed enti for profit; non potrà essere valorizzata l’attività di volontariato non riconducibile a una prestazione professionale pro bono. Quindi ci protrebbe essere una compartecipazione da parte di tutti i partner.

Per gattile è una storia a parte in quantol’ufficio tecnico avanzava il nodo che di fatto non è ancora autorizzato (ma approfondiva) a seguire si valutava un intervento per tutta l’area comunale. Cafarelli attende un progetto da approvare per togliere finalmente l’etichetta di “abusivismo”.

Non so se le immagini e informazioni sopra riportare siano sufficienti, possiamo fare qualcosa per migliorare i dati necessari ? Vi serve un’idea più precisa di ciò che vorremmo realizzare in gattile ? O delle aree che vorremmo occupare (per es, la parte di sentiero che passa sopra il gattile).

Per il momento è tutto, grazie !